Come inviare email senza farle finire nello spam - guida pratica!

26 Febbraio 2025

L’invio di newsletter rappresenta uno degli strumenti più efficaci per mantenere un contatto diretto con il proprio pubblico. Eppure molti proprietari di siti web si trovano a fronteggiare la frustrazione delle proprie email in cartella spam. Per questo abbiamo pensato di pubblicare una guida pratica su come inviare email senza farle finire nello spam.

I filtri antispam sono estremamente utili, ma possono compromettere il tasso di apertura e di conversione di servizi e promozioni legittime, vanificando gli sforzi di marketing. Ma perché accade? E come si può evitare?

Di seguito analizziamo le principali cause per cui una newsletter potrebbe essere contrassegnata come spam e le strategie per garantire che i tuoi messaggi raggiungano effettivamente la casella di posta principale del destinatario.

1. Configurazione errata del server di posta

Uno dei motivi più frequenti per cui le email vengono filtrate come spam riguarda la configurazione del server da cui vengono inviate. 

Se il tuo sito web utilizza un servizio di email non configurato correttamente, i provider di posta potrebbero interpretare i tuoi messaggi come potenzialmente pericolosi.

Autenticazione SPF, DKIM e DMARC

Gli standard di autenticazione delle email sono strumenti essenziali per evitare che i tuoi messaggi vengano bloccati:

  • SPF (Sender Policy Framework): verifica che il server che invia l’email sia autorizzato dal dominio.
  • DKIM (DomainKeys Identified Mail): aggiunge una firma crittografica per garantire l’integrità del messaggio.
  • DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting, and Conformance): stabilisce una politica su come gestire le email che falliscono i controlli SPF e DKIM. Si tratta di uno strumento aggiuntivo ma anche potenzialmente pericoloso se un servizio invia email da più server diversi (ad esempio, se si fa uso di un servizio di email transazionale, come Amazon SES): se un server non è autenticato non potrà inviare correttamente le email

Senza una configurazione adeguata di questi protocolli, i provider di posta potrebbero identificare la tua newsletter come sospetta e spostarla automaticamente nella cartella spam.

2. Indirizzo IP con una cattiva reputazione

L’indirizzo IP del server da cui invii le email influisce direttamente sulla probabilità che i tuoi messaggi finiscano in spam. 

Se utilizzi un servizio di email condiviso, il tuo IP potrebbe essere stato segnalato per invii indesiderati da altri utenti della stessa piattaforma.

Come verificare la reputazione dell’IP?

Puoi controllare se il tuo IP è presente in una blacklist utilizzando strumenti online come:

  • MXToolBox
  • Spamhaus
  • Barracuda Reputation Block List

Se il tuo IP è stato segnalato, potrebbe essere necessario richiedere la rimozione dalle blacklist o valutare l’uso di un provider di email con un’infrastruttura più affidabile.

3. Contenuto dell’email considerato sospetto

I filtri antispam analizzano il contenuto delle email alla ricerca di elementi che potrebbero indicare un messaggio indesiderato. Alcuni errori comuni includono:

Parole e frasi sensibili

L’uso di termini come gratis, offerta esclusiva, clicca qui, o guadagna velocemente può attivare i filtri antispam. È preferibile utilizzare un linguaggio naturale e contestualizzato.

Eccesso di maiuscole e simboli

Un oggetto come "ACQUISTA ORA!!!" potrebbe essere immediatamente segnalato come spam. Evita l’uso eccessivo di lettere maiuscole, punti esclamativi o simboli speciali.

Link sospetti

L’inserimento di troppi link o l’utilizzo di URL accorciati (come quelli generati da bit.ly o TinyURL) può insospettire i filtri, specialmente se il dominio di destinazione è poco noto o segnalato come pericoloso.

Frequenza di invio e comportamento degli utenti

L’invio eccessivo di newsletter in un breve lasso di tempo può essere interpretato dai provider di posta come spam. 

Anche il comportamento degli utenti incide! 

Se molte persone contrassegnano le tue email come indesiderate, la reputazione del mittente ne risente.

Quindi, come gestire la frequenza di invio?

  • Evita di inviare email troppo frequentemente senza una reale necessità.
  • Offri agli utenti la possibilità di scegliere la frequenza con cui ricevere comunicazioni.
  • Analizza i tassi di apertura e regolati di conseguenza.

Se molte persone ignorano o eliminano le tue email senza aprirle, i provider potrebbero considerarle poco rilevanti e iniziare a filtrarle.

Mancanza di personalizzazione e bassa qualità della lista contatti

L’invio di email generiche e impersonali aumenta la probabilità che gli utenti le ignorino o le segnalino come spam. Inoltre, una lista contatti di scarsa qualità (ad esempio, acquistata o non aggiornata) può contenere molti indirizzi non validi, peggiorando la reputazione del tuo dominio.

Soluzioni per migliorare la qualità della lista contatti

  • Raccogli indirizzi email solo da utenti realmente interessati.
  • Usa un sistema di double opt-in per confermare le iscrizioni.
  • Elimina regolarmente gli indirizzi inattivi o inesistenti.

Un database di contatti ben curato riduce il rischio che i tuoi messaggi vengano percepiti come indesiderati.

Assenza di un’opzione di disiscrizione chiara

Uno dei requisiti fondamentali delle email marketing è la possibilità per gli utenti di disiscriversi facilmente. Se non includi un link di cancellazione ben visibile, gli utenti potrebbero segnalare la tua newsletter come spam, danneggiando la reputazione del tuo dominio.

Per rispettare le normative (come il GDPR in Europa e il CAN-SPAM Act negli Stati Uniti), assicurati che ogni email contenga un link per la disiscrizione e che il processo sia semplice e immediato.

Strategie per inviare email senza farle finire nello spam e migliorare il tasso di consegna

Riassumendo, ecco alcune azioni concrete per ridurre il rischio che le tue newsletter finiscano nello spam:

  • Configura correttamente SPF, DKIM e DMARC per autenticare le tue email.
  • Verifica la reputazione dell’IP da cui invii i messaggi.
  • Evita parole e formattazioni sospette, come tutto maiuscolo e troppi simboli.
  • Monitora la frequenza di invio per non sovraccaricare gli utenti.
  • Aggiorna regolarmente la lista contatti per evitare email inattive.
  • Offri una chiara opzione di disiscrizione per rispettare le normative e ridurre le segnalazioni di spam.
  • Se pensi di dover mandare molte email o newsletter a molti destinatari, affidati a un servizio di email transazionale come Mailgun, AmazonSES o Sendgrid).

Applicando queste best practice, migliorerai la deliverability delle tue newsletter, aumentando la probabilità che i tuoi messaggi vengano letti e generino interazioni. Se non sai come fare e ti serve una consulenza per l'invio di email massive, contattaci.

 

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