La nuova direttiva europea sulla sicurezza informatica, nota come NIS2, introduce significativi cambiamenti rispetto alla precedente direttiva NIS, ampliando la platea delle organizzazioni coinvolte e assegnando responsabilità precise ai vertici aziendali. CEO, CIO e CISO sono chiamati direttamente in causa, con implicazioni rilevanti sia dal punto di vista legale che organizzativo.
Le principali novità della Direttiva NIS2
La NIS2 estende notevolmente il suo campo d’applicazione, coinvolgendo nuovi settori chiave come la produzione alimentare, la chimica, la farmaceutica, i servizi postali e digitali, la gestione dei rifiuti e persino il settore manifatturiero. Tale ampliamento implica obblighi più rigorosi, tra cui una gestione accurata della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi e una capacità di risposta più rapida ed efficace in caso di incidenti informatici.
Responsabilità dirette per CEO, CIO e CISO
Uno degli aspetti più significativi introdotti dalla direttiva NIS2 è il coinvolgimento diretto del management aziendale:
- CEO (Chief Executive Officer): deve assicurare che l'organizzazione implementi un sistema efficace di gestione del rischio cyber, approvando e supervisionando le politiche di cybersecurity. Inoltre, deve assicurare che la cybersecurity sia integrata nella strategia aziendale complessiva.
- CIO (Chief Information Officer): ha il compito di supervisionare l'infrastruttura IT aziendale, garantendo l'applicazione e l'efficacia delle misure di sicurezza informatica adottate, oltre a monitorare costantemente la resilienza dei sistemi aziendali.
- CISO (Chief Information Security Officer): diventa una figura ancora più cruciale, con responsabilità operative dirette nella definizione, attuazione e aggiornamento delle politiche di cybersecurity. Il CISO deve garantire anche un processo chiaro e rapido di segnalazione degli incidenti informatici alle autorità competenti.
Implicazioni legali e rischi per il management
La direttiva NIS2 stabilisce obblighi chiari e misurabili per il management, con responsabilità dirette che possono tradursi in significative sanzioni pecuniarie e penali. In caso di mancata conformità, le aziende rischiano multe fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato mondiale annuo, se superiore. Questi aspetti pongono il management aziendale in una posizione delicata, richiedendo attenzione costante e decisioni strategiche tempestive.
Suggerimenti pratici per gestire proattivamente le responsabilità NIS2
Per affrontare in modo efficace le sfide poste dalla direttiva NIS2, i vertici aziendali dovrebbero adottare alcune strategie chiave:
1. Formazione continua e sensibilizzazione: Implementare programmi regolari di formazione e aggiornamento in tema cybersecurity, assicurandosi che il personale a tutti i livelli, soprattutto il management, sia informato sugli ultimi rischi e tendenze.
2. Assessment periodico dei rischi informatici: Effettuare valutazioni regolari delle vulnerabilità, coinvolgendo direttamente CEO, CIO e CISO, al fine di avere una visione completa e aggiornata del panorama di rischio aziendale.
3. Incident response plan aggiornato: Predisporre e aggiornare regolarmente un piano di risposta agli incidenti informatici, testandolo con simulazioni pratiche per garantire rapidità ed efficacia nella risposta.
4. Formazione specifica per il management: Offrire ai vertici aziendali sessioni formative specifiche su NIS2, evidenziando rischi personali e aziendali, oltre a strumenti e strategie per affrontarli proattivamente.
5. Collaborazione con esperti e autorità: Stabilire partnership e un dialogo aperto con consulenti di cybersecurity e autorità competenti per garantire conformità continua, aggiornamenti tempestivi e risposte adeguate agli incidenti.
Conclusioni
La direttiva NIS2 porta una nuova consapevolezza e responsabilità nella gestione della cybersecurity a livello di vertice. CEO, CIO e CISO devono essere preparati non solo ad adempiere agli obblighi normativi ma a trasformare questi adempimenti in opportunità strategiche per rafforzare la sicurezza, la reputazione aziendale e la resilienza operativa.