Ali Baba e la MFA: Perché è indispensabile per ogni app (si, anche la tua!)

25 Luglio 2025
Edoardo Mannucci

L’immagine di apertura di questo articolo mostra Ali Baba davanti all’ingresso della leggendaria grotta, pronto a pronunciare la famosa password “Apriti Sesamo”. Una scena iconica che tutti conosciamo: bastava una sola parola segreta perché la porta si aprisse, permettendo ai ladroni di entrare e saccheggiare.

Ma immaginiamo per un attimo se i guardiani della grotta avessero implementato la Multi-Factor Authentication. Oltre alla parola magica, Ali Baba avrebbe dovuto dimostrare di possedere anche un oggetto specifico (magari una chiave d’oro) o superare una verifica biometrica: la grotta sarebbe rimasta inespugnabile, e la storia sarebbe finita in modo ben diverso.

Negli ultimi anni, l’autenticazione multi-fattore (MFA) è diventata parte integrante della nostra quotidianità digitale. Se una volta era un’esperienza quasi esclusiva delle piattaforme bancarie, oggi MFA è la nuova normalità anche per social network, e-commerce, servizi cloud, piattaforme di lavoro e qualunque app che gestisca dati sensibili.

La sicurezza digitale è diventata una priorità, non solo per le grandi aziende o gli istituti finanziari, ma anche per startup, PMI e per chiunque sviluppi un servizio online rivolto agli utenti.

Oggi la domanda non è più “Ha senso implementare la MFA?”, ma “Come posso offrire una sicurezza superiore senza rallentare o complicare l’esperienza dei miei utenti?”

La risposta passa dall’adozione di sistemi di autenticazione moderni, scalabili, intuitivi e sempre più robusti. In questo scenario, la MFA rappresenta lo standard minimo di protezione per tutelare dati, account e transazioni dalle minacce sempre più sofisticate della rete.

Scopriamo perché integrare la Multi-Factor Authentication nella tua app, nel 2025, è una scelta fondamentale — e come spiegarla in modo semplice anche agli utenti meno esperti.

Il web: tra comodità, rischi e nuove responsabilità

Il web è pieno di contraddizioni. Da una parte rende ogni aspetto della nostra vita più semplice e veloce: gestire il conto in banca, fare acquisti, inviare denaro, prenotare viaggi, persino consultare referti medici. Dall’altra, ci sottopone a continue attenzioni e “fastidi” per la privacy e la sicurezza: banner sui cookie, popup, avvisi e nuove procedure di accesso che, all’apparenza, sembrano solo complicare la vita.

Molte di queste misure sono oggettivamente fastidiose, come i banner sui cookie che ormai nessuno legge davvero. Ma se c’è una cosa che non è solo una seccatura, è proprio l’autenticazione a più fattori. Perché? Perché risolve un problema reale: la fragilità delle nostre password e la facilità con cui i nostri dati possono finire in mani sbagliate.


Le password: deboli per natura (e per abitudine)

Il tradizionale metodo di accesso basato solo su username e password oggi non basta più. E non solo perché molti utenti scelgono password deboli (“123456”, “qwerty”, il proprio nome o la data di nascita), ma perché le tecniche di furto delle password sono diventate incredibilmente sofisticate.

  • Password rubate nei data breach: Ogni anno centinaia di milioni di password vengono “rubate” da siti violati e poi vendute online.

  • Phishing: Tecniche che portano l’utente a inserire le proprie credenziali su siti “copia” indistinguibili dagli originali.

  • Password hash cracking e rainbow tables: Anche se i siti non memorizzano le password in chiaro ma salvano solo il loro “hash” (una sorta di impronta digitale), esistono metodi per risalire alle password originali tramite calcoli automatizzati e giganteschi database di hash già decifrati chiamati rainbow tables.

Anche la migliore delle password può essere vulnerabile. E spesso gli utenti usano la stessa password su più siti, aumentando a dismisura i rischi di compromissione.


Come funziona la MFA: una barriera in più contro i furti

La Multi-Factor Authentication (MFA) consiste nell’obbligare l’utente, durante il login, a superare almeno due passaggi di verifica basati su fattori diversi. Questo significa che, anche se un malintenzionato ottiene la password, non potrà comunque accedere senza il secondo (o terzo) fattore.

I tre fattori dell’autenticazione (e qualche novità)

Nel 2025, i fattori di autenticazione si dividono in tre grandi categorie:

  1. Qualcosa che sai

    È la classica password, un PIN o una risposta segreta.

  2. Qualcosa che hai

    Uno smartphone, un token fisico, una chiave di sicurezza USB, una carta di accesso, un’app di autenticazione che genera codici temporanei (es: Google Authenticator, Microsoft Authenticator).

  3. Qualcosa che sei

    Un fattore biometrico: impronta digitale, riconoscimento facciale, scansione dell’iride o della voce.

Negli ultimi anni si sono aggiunti anche:

  • Localizzazione: Verifica che l’accesso avvenga da una posizione riconosciuta (ad esempio, geolocalizzazione tramite GPS).

  • Comportamento: Analisi di come digiti la password, il tuo modo di muovere il mouse o di utilizzare il touch screen.

Il punto chiave è che ogni fattore aggiuntivo aumenta esponenzialmente la sicurezza, perché compromettere due (o più) fattori contemporaneamente è molto più difficile.


Perché la MFA è oggi indispensabile (e non solo per le banche)

Fino a qualche anno fa, MFA sembrava una cosa da banche o grandi aziende. Oggi non è più così.

Ecco perché:

  • Attacchi automatizzati sempre più avanzati: Gli hacker usano sistemi automatici (“bot”) per provare migliaia di password al secondo, sfruttando tecniche come il credential stuffing, che prova le password rubate da altri servizi.

  • Diffusione del cloud e dei servizi online: I dati sensibili (nostri e dei nostri clienti) sono spesso memorizzati su server esterni, accessibili da qualsiasi luogo del mondo.

  • Nuove regolamentazioni: In Europa il GDPR e la PSD2, ma in tutto il mondo le leggi sulla privacy richiedono sempre più spesso la MFA come requisito di sicurezza.

  • Immagine e fiducia: Un solo caso di furto di dati può compromettere la reputazione di un’azienda per anni. La sicurezza oggi è anche una questione di branding.

MFA ≠ solo SMS

Oggi la MFA non è più limitata al classico SMS con codice usa e getta (che resta efficace, ma non invulnerabile: gli attacchi SIM swapping sono in aumento).

Si può integrare con:

  • App di autenticazione che generano codici temporanei offline.

  • Notifiche push che chiedono conferma del login sullo smartphone.

  • Chiavi fisiche di sicurezza compatibili con standard come FIDO2/U2F.

  • Biometria integrata nei dispositivi mobili.


Cosa succede se non usi la MFA? (E come si aggirano le password)

Un sito o un’app senza MFA è esposta a molteplici rischi:

  • Password hash cracking: Se un database di password viene violato, spesso le password sono salvate come “hash”. Gli hacker possono usare software automatici per provare milioni di combinazioni e risalire alla password originale, soprattutto se è debole. Le rainbow tables, cioè grandi elenchi di hash già calcolati, velocizzano ulteriormente il lavoro degli attaccanti.

  • Phishing mirato: Anche la password più lunga può essere carpita con una mail o un sito web appositamente preparati.

  • Attacchi su larga scala: Se un hacker entra in possesso di una password, prova a usarla su tutti i principali servizi online. Se non hai un secondo fattore, l’accesso è spalancato.

Con la MFA attiva, anche se la password cade nelle mani sbagliate, serve comunque il secondo o terzo “pezzo” per accedere. E se l’utente riceve una richiesta di accesso non richiesta, se ne accorge subito.


MFA oggi: tendenza, obbligo o opportunità?

Nel 2025 la MFA non è più solo una best practice: è diventata uno standard di sicurezza richiesto dagli utenti, dalle normative e dal mercato.

Tutte le principali piattaforme, da Google a Microsoft, fino a Meta e Amazon, stanno spingendo sempre di più l’uso della MFA, arrivando persino a renderla obbligatoria per alcune categorie di utenti. Anche la biometria sta diventando parte integrante della MFA: molti dispositivi oggi chiedono il riconoscimento facciale o l’impronta per confermare l’accesso.

Ma la MFA è anche un’opportunità per chi sviluppa app e servizi digitali:

  • Dimostra attenzione alla sicurezza e ai dati degli utenti.

  • Riduce il rischio di incidenti, multe, danni reputazionali.

  • Semplifica le procedure di accesso, grazie a metodi come il push notification (un solo tocco e sei dentro!).


Implementare la MFA: cosa serve e come farlo bene

Integrare la MFA oggi è semplice, rapido ed economico.

Le tecnologie disponibili si sono evolute: puoi scegliere tra invio di codici via SMS o WhatsApp, app di autenticazione, chiavi fisiche e sistemi biometrici. Esistono API e librerie per ogni linguaggio di programmazione e piattaforma, da iOS ad Android, da web a desktop.

Quando scegli di implementare la MFA:

  • Offri più opzioni agli utenti (non solo SMS, ma anche app, email o push notification).

  • Scegli standard sicuri e riconosciuti (come FIDO2 o OAuth).

  • Ricorda di rendere la procedura semplice: una sicurezza poco usabile non viene adottata dagli utenti.

  • Forma e informa i tuoi utenti sui benefici reali: la MFA è il modo più efficace per proteggere dati e transazioni.


In conclusione

Quello che dieci anni fa poteva sembrare solo una “seccatura in più” oggi è la chiave per proteggere i tuoi utenti e il tuo business da rischi reali e quotidiani.

Le minacce online crescono, ma anche la tecnologia ci offre strumenti sempre più potenti e semplici per difenderci.

Implementare la MFA nella tua app o sul tuo sito non è più solo un’opzione consigliata, ma un requisito per stare al passo con i tempi – e, soprattutto, per garantire la sicurezza che i tuoi utenti si aspettano.

Se vuoi rendere la tua piattaforma più sicura e affidabile, noi di Pizero Design possiamo aiutarti a integrare la Multi-Factor Authentication sulle tue app iOS, Android e sui tuoi servizi web, utilizzando le migliori tecnologie e servizi disponibili.

Contattaci per una consulenza: la sicurezza non è mai stata così semplice e accessibile

Altri articoli dal nostro Tech Blog

28 Luglio 2025
Serverless: come sta rivoluzionando lo sviluppo di web application nel 2025 e oltre

Serverless: come sta rivoluzionando lo sviluppo di web application nel 2025 e oltre Introduzione: la rivoluzione silenziosa del serverless Nel panorama dello sviluppo software, l’architettura serverless è diventata una delle tendenze più disruptive degli ultimi anni e sta ridefinendo le regole per la creazione di web application moderne. Il 2025 segna un punto di svolta, […]

25 Luglio 2025
Ali Baba e la MFA: Perché è indispensabile per ogni app (si, anche la tua!)

L’immagine di apertura di questo articolo mostra Ali Baba davanti all’ingresso della leggendaria grotta, pronto a pronunciare la famosa password “Apriti Sesamo”. Una scena iconica che tutti conosciamo: bastava una sola parola segreta perché la porta si aprisse, permettendo ai ladroni di entrare e saccheggiare. Ma immaginiamo per un attimo se i guardiani della grotta […]

23 Luglio 2025
Edge AI: Intelligenza artificiale decentralizzata per mobile, IoT e industria

Edge AI: la rivoluzione dell’intelligenza artificiale decentralizzata per mobile, IoT e industria Introduzione: la nuova frontiera dell’AI tra edge, cloud e business L’intelligenza artificiale (AI) è oggi il motore della digitalizzazione in molti settori, dai servizi finanziari all’industria, dalla sanità all’automotive. Tuttavia, la corsa alla centralizzazione in cloud ha mostrato limiti in termini di latenza, […]

18 Luglio 2025
Sviluppare applicazioni mobile sicure nel 2025

Sviluppare applicazioni mobile sicure nel 2025: strategie di cybersecurity, strumenti e best practice per aziende moderne Introduzione Viviamo in un’epoca in cui le applicazioni mobile rappresentano il punto di contatto principale tra aziende e clienti. Banche, assicurazioni, e-commerce, healthcare e persino la pubblica amministrazione affidano alle app mobile la gestione di dati sensibili e processi […]

Richiedi un incontro

Compila il form per ottenere una consulenza personalizzata per il tuo progetto.

Compila i campi per essere ricontattato

© Pizero Design srl, tutti i diritti riservati - P.I. 02313970465 - REA LU-215417
X
lockuserscartcalendar-fullsmartphonelaptopbriefcase