Con l'avvento dell'intelligenza artificiale (IA), in particolare dei bot creativi, il concetto di “creatività” si è esteso anche alle macchine. Pensavamo che non fosse possibile creare in modo credibile una nuova opera d’arte, ma alcuni robot sono arrivati a dei livelli incredibili, che ci impongono una riflessione ulteriore sul nostro concetto di creazione e proprietà artistica.
Qui parleremo nello specifico delle capacità creative dei bot nel web development.
Cosa intendiamo per creatività?
Con “creatività” intendiamo l’abilità di produrre idee o opere originali e rilevanti, spesso in risposta a un problema o a un bisogno specifico.
Le IA generative, come i bot creativi basati su algoritmi di apprendimento profondo, non possiedono sentimenti o intuizioni, ma sono in grado di riconoscere pattern e sviluppare contenuti esteticamente apprezzabili.
Alcuni potrebbero considerare questo tipo di creatività una mera simulazione. Tuttavia, la capacità dei bot di creare opere originali, come immagini, testi o melodie, pone la questione su un piano differente. Anche se non sperimentano emozioni, sono in grado di proporre nuove combinazioni e variazioni che risultano sorprendenti per chi le osserva.
Caso studio: l'algoritmo dietro alla serie di dipinti "Edmond de Belamy"
Un esempio celebre di bot creativo è l'algoritmo GAN (Generative Adversarial Network) utilizzato dal collettivo artistico francese Obvious per creare l’opera “Ritratto di Edmond de Belamy”, venduta all’asta da Christie's per oltre 400.000 dollari.
Il sistema si è basato su un database di oltre 15.000 ritratti dipinti tra il XIV e il XX secolo, permettendo all'algoritmo di apprendere le caratteristiche e gli stili dei dipinti tradizionali europei.
L’algoritmo utilizzato si compone di due parti: il generator, che crea immagini, e il discriminator, che le valuta confrontandole con l’input originale.
Attraverso un processo iterativo, il sistema perfeziona progressivamente l'immagine generata, finché non è sufficientemente convincente da ingannare il discriminator.
Questo tipo di tecnologia non solo ha permesso di ottenere un’opera apparentemente umana, ma ha sollevato anche riflessioni importanti su cosa renda un’opera “autentica”.
Molti critici hanno chiaramente messo in dubbio il valore artistico di un'opera creata da una macchina. L'arte - secondo gran parte dell’opinione comune e secondo questi critici - richiede un'intenzionalità e una sensibilità umana che le macchine non possono replicare. D'altro canto, altri sostengono che l'IA non è altro che uno strumento, simile a un pennello o a una fotocamera, che viene utilizzato dagli artisti per esprimere una visione creativa.
Forse siamo di fronte a una nuova forma di creatività che, pur priva di intenzioni, raggiunge comunque un risultato estetico ed emotivo.
Un aspetto centrale di questo dibattito riguarda anche il concetto di originalità.
Sebbene l'IA possa creare opere uniche, esse sono basate su un set di dati di opere preesistenti, sollevando domande su quanto sia davvero "nuovo" ciò che l'IA crea.
Tuttavia, come dimostra il successo di Edmond de Belamy, esiste un forte interesse per questo nuovo tipo di espressione artistica, che sta già influenzando il mondo dell'arte e della tecnologia.
In sintesi: la creatività dei bot rappresenta una forma di “ricombinazione algoritmica”, una serie di scelte prese in base a dati di input e modelli statistici. Però l’opera finale può essere altrettanto stimolante che un’opera prodotta da un essere umano.
La creatività dei bot e il web development
Tralasciando per un attimo la questione filosofica, parliamo di web development. Il design di interfacce web e applicazioni può essere parzialmente delegato ai bot.
I bot creativi possono generare layout, combinazioni di colori e stili visuali che, partendo da dati sugli utenti, risultano esteticamente gradevoli e funzionali. Questo processo può portare a soluzioni di design innovative, capaci di migliorare l’esperienza utente (UX) in modo personalizzato.
Esempi pratici di utilizzo
DALL-E e Midjourney utilizzano l’IA per generare immagini e illustrazioni. Queste possono essere usate come immagini che prima potevano essere create da un grafico umano.
Oppure, i bot creativi possono generare e testare varianti di un’interfaccia per identificare le combinazioni che garantiscono i migliori risultati in termini di conversioni o interazione. Questo approccio iterativo rende possibile una continua ottimizzazione del design, adattandosi dinamicamente alle preferenze degli utenti.
La creatività dei bot, come vediamo chiaramente da queste applicazioni pratiche, non rappresenta una competizione con quella umana.
Piuttosto, rappresenta una nuova risorsa.