In un’epoca data driven come quella in cui viviamo, una strategia e-commerce per migliorare le vendite online deve partire da una corretta analisi dei dati.
Di tool disponibili e molto validi, ce ne sono a decine.
Ma un libro di ricette scritto in thailandese non può aiutarci a preparare una torta: non basta avere gli analytics, bisogna saperli interpretare.
Molti dei report che vedrai sono organizzati in grafiche accattivanti, ma non ci rivelano quali sono le metriche su cui dobbiamo lavorare per migliorare la nostra presenza online.
Ad esempio, le “persone raggiunte” su Facebook sono un parametro sensato? Sono utili? In ogni caso: corrispondono alle nostre vendite?
Quali sono i dati “giusti” per un e-commerce
Di fronte alle metriche di un e-commerce, le reazioni sono solitamente due:
- L’ebbrezza data dalla mole di dati;
- Il terrore.
In entrambi i casi, un consulente digitale può aiutarci a capirne qualcosa in più. Ma innanzi tutto, bisogna fare attenzione a non cadere vittima delle “metriche della vanità”.
Gli esperti di marketing le chiamano così, perché spesso ci solleticano l’ego, ma non hanno un reale potere sulla nostra strategia. Ad esempio? I follower sulla pagina Instagram.
L’illusione è di avere la situazione sotto controllo, anche se poi, magari, le vendite sono scarse.
In generale, l’e-commerce beneficia dagli analytics in due modi principali:
1) Tasso di conversione e metriche correlate
Attenzione: non è sempre uguale al numero di clienti o al numero di follower! Piuttosto, è il numero di utenti che sceglie di fare quello che tu avevi deciso di fargli fare.
Avevi creato la campagna di un aspirapolvere per i Millennial under 30, ma poi Facebook ti ha portato solo donne over 40?
Questo può farti definire meglio il tuo target iniziale. Ma ti dà anche la possibilità di decidere se Facebook è la piattaforma più adatta!
E soprattutto: hai valutato qual è stato il costo di acquisizione, per quei clienti? Ne valeva la pena?
2) Capire come si comportano i clienti per migliorare le vendite online
Hai appena creato una splendida linea di prodotti nuovi. Ma, chissà perché, non ingrana (tasso di conversione basso).
Gli analytics possono dirti, innanzitutto, se i clienti hanno visto e sfogliato i prodotti. Erano clienti fidelizzati o clienti nuovi? Quanto tempo sono rimasti sulla pagina del catalogo? Sono arrivati a consultare il prezzo?
È fondamentale capire a che punto dell’acquisto il cliente si è fermato.
Era nella versione mobile, e si è fermato solo all’atto del pagamento?
Puoi valutare se inserire modalità di pagamento mobile friendly, migliorando la user experience.
Le possibilità sono infinite, per chi impara a leggere davvero gli analytics. Si può decidere ad esempio quando è il momento di mandare una newsletter buy again ai vecchi clienti, o un “ti potrebbe interessare anche”.
Si possono valutare le nuove linee, o creare dei bundle di prodotti.
I dati sono la ricetta perfetta per il successo di un e-commerce. Per questo, è fondamentale saperli tradurre.