Sviluppo Software Low-code e no-code: il trend del 2025 e 2026

21 Agosto 2025

Introduzione: la nuova era dello sviluppo software

Nel 2025, lo sviluppo software low-code e no-code sono in rapida ascesa per la digitalizzazione rapida e sostenibile delle aziende, dalle PMI alle multinazionali. Queste piattaforme stanno abbattendo le barriere tecniche, consentendo a manager, analisti e professionisti non IT di partecipare attivamente alla creazione di applicazioni mobile, web app e workflow digitali personalizzati. Ma cosa significano realmente questi termini? Quali sono le opportunità e i limiti per le imprese italiane che vogliono innovare senza dipendere completamente da team di sviluppo tradizionali?

Sviluppo software low-code e no-code: definizioni e differenze

Il low-code è un approccio che consente di sviluppare applicazioni utilizzando interfacce visuali drag-and-drop e modelli predefiniti, lasciando comunque uno spazio per l’inserimento di codice personalizzato quando necessario. È pensato per sviluppatori, power user e IT che vogliono accelerare la delivery senza perdere la possibilità di integrare logiche avanzate.

Il no-code elimina del tutto la necessità di scrivere codice, permettendo anche a chi non ha background tecnico di costruire app, automazioni e dashboard attraverso semplici configurazioni visuali. Questo democratizza l’accesso allo sviluppo e consente ai reparti business (marketing, vendite, HR, logistica) di realizzare soluzioni operative in autonomia.

Low-code vs no-code: tabella comparativa

Caratteristica Low-code No-code
Target Sviluppatori, power user Business user, citizen developer
Personalizzazione Elevata (con codice custom) Limitata a quanto offerto dalla piattaforma
Tempo di sviluppo Giorni/settimane Ore/giorni
Scalabilità Alta (soprattutto nelle piattaforme enterprise) Buona per soluzioni standard, limitata per progetti complessi
Gestione integrazioni Avanzata (API, database, sistemi legacy) Limitata a connettori predefiniti

Perché scegliere low-code e no-code nel 2025?

I vantaggi per le aziende italiane sono molteplici:

  • Time-to-market ridotto: app e workflow pronti in ore o giorni, invece che settimane o mesi.
  • Riduzione dei costi: meno risorse IT dedicate, meno bug, manutenzione semplificata.
  • Empowerment dei team: i reparti business possono proporre, testare e implementare soluzioni senza lunghi cicli di sviluppo.
  • Innovazione continua: testare nuovi modelli di business, MVP e automazioni senza grandi investimenti iniziali.

Nel report Gartner 2024, si prevede che entro il 2027 oltre il 75% delle applicazioni enterprise verrà sviluppato (almeno in parte) con strumenti low-code/no-code.

Scenari d’uso reali: dalla prototipazione alla produzione

Nel 2025, le piattaforme low-code/no-code sono mature per la produzione e non solo per prototipi:

  • App mobile su misura (per raccolta dati, manutenzione, logistica, field force, ispezioni).
  • Portali web aziendali (gestione documentale, workflow approvativi, extranet clienti e fornitori).
  • Automazione dei processi tra sistemi diversi (CRM, ERP, piattaforme e-commerce).
  • Digitalizzazione HR (onboarding, richieste ferie, valutazione performance).
  • Chatbot personalizzati e assistenti virtuali integrati in siti e app.

Queste soluzioni sono adottate ormai anche in settori regolamentati come finance, assicurazioni e sanità, grazie ai progressi su compliance e sicurezza.

Panorama delle principali piattaforme di sviluppo software low-code e no-code nel 2025

Piattaforma Target Principali funzionalità Licenza
OutSystems Enterprise App complesse, workflow, integrazioni avanzate Commerciale
Mendix Enterprise Low-code, microservizi, cloud-native Commerciale
Appian Enterprise Process automation, BPM, AI integrata Commerciale
Microsoft Power Apps Business/Enterprise App integrate in Office 365, Azure, Power Automate Commerciale
Bubble PMI/startup No-code web app, API, responsive design Commerciale
Webflow PMI/designer No-code siti e web app, CMS integrato Commerciale
Adalo PMI/startup No-code mobile app, prototipazione rapida Commerciale
Make (ex Integromat) Business Automazione workflow, connettori cloud Commerciale
Zapier Business Automazione processi, connettori SaaS Commerciale

Molte di queste piattaforme stanno integrando funzionalità di AI generativa per assistenza nello sviluppo, generazione di workflow, test e progettazione UI.

I vantaggi competitivi e le sfide dell’approccio low-code/no-code

Vantaggi

  • Riduzione dei costi di sviluppo e mantenimento delle soluzioni.
  • Time-to-market accelerato: nuove funzionalità in tempi record.
  • Empowerment del personale (citizen developer): coinvolgimento diretto dei team business.
  • Facilità di aggiornamento e iterazione continua grazie a cicli di rilascio agili.

Criticità e limiti

  • Flessibilità limitata: alcune esigenze avanzate o custom possono essere difficili da gestire.
  • Lock-in tecnologico: dipendenza da una piattaforma specifica per sviluppo e costi futuri.
  • Sicurezza e compliance: fondamentale valutare certificazioni (GDPR, ISO) e policy della piattaforma scelta. Consulta anche i nostri servizi per la cybersecurity per approfondimenti.
  • Gestione delle soluzioni "shadow IT": governance necessaria per evitare proliferazione di app non monitorate dal dipartimento IT.

Low-code, no-code e AI: una sinergia rivoluzionaria

Le piattaforme più innovative integrano ormai AI generativa e machine learning per:

  • Suggerire workflow e automazioni sulla base delle esigenze descritte dall’utente.
  • Generare microservizi, API e logiche custom tramite prompt in linguaggio naturale.
  • Progettare automaticamente interfacce utente e chatbot.

Ad esempio, grazie a LLM (Large Language Models), è possibile descrivere a parole l’applicazione desiderata e ottenere prototipi funzionanti in tempo reale, abbattendo ulteriormente le barriere di accesso allo sviluppo.

Quando scegliere (e quando evitare) il low-code/no-code

  • Ideale per: app workflow standard, automazioni ripetitive, prototipazione rapida, MVP, soluzioni a basso/medio impatto critico.
  • Da evitare per: progetti ad altissima complessità, requisiti di performance estremi, integrazioni hardware specialistiche, necessità di ottimizzazione avanzata.

Best practice per l’integrazione in azienda

  • Definire governance e policy (approvazione, revisione e monitoraggio delle app sviluppate).
  • Formare i citizen developer e sensibilizzare su sicurezza, privacy e compliance.
  • Prevedere l’integrazione con sistemi legacy tramite API, middleware e connettori.
  • Monitorare costantemente la qualità, la sicurezza e le performance delle app realizzate.

Un approccio strutturato consente di valorizzare il potenziale del low-code/no-code senza esporsi a rischi relativi a shadow IT o lock-in.

Il futuro: verso l’ibridazione tra sviluppo tradizionale e low-code/no-code

Il prossimo triennio vedrà una progressiva ibridazione tra sviluppo tradizionale e piattaforme visuali: le API, i moduli custom e la possibilità di estendere le piattaforme con codice nativo permetteranno di superare i limiti attuali. La sicurezza e la compliance diventeranno fattori chiave, soprattutto per le app enterprise e in settori regolamentati.

Le aziende che sapranno integrare governance, formazione e partnership affidabili potranno sfruttare al massimo la potenza del low-code/no-code, mantenendo competitività e agilità.

Case study: una media impresa italiana abbraccia il low-code

Un gruppo italiano operante nel settore logistico ha implementato una soluzione di gestione documentale e workflow approvativi sfruttando Microsoft Power Apps e Make, integrando il tutto con il proprio ERP legacy. Il progetto, gestito da un team misto IT/business, ha permesso di ridurre del 60% i tempi di gestione delle pratiche e di abbattere drasticamente le richieste al reparto IT, garantendo comunque sicurezza e controllo tramite policy centralizzate.

Domande frequenti su low-code e no-code

Low-code e no-code sostituiranno gli sviluppatori?

No: per progetti complessi, la figura dello sviluppatore resterà centrale. Tuttavia, il ruolo evolverà sempre più verso la regia, la governance e l’integrazione di soluzioni ibride.

Le piattaforme sono davvero sicure?

Le principali piattaforme investono molto in sicurezza, ma è fondamentale verificare sempre la compliance e implementare policy di governance interna.

Che differenza c’è rispetto agli strumenti di automazione tradizionali?

Low-code e no-code permettono di creare app personalizzate e interfacce su misura, non solo semplici automazioni di task.

Risorse utili e approfondimenti

Vuoi scoprire come portare il low-code/no-code nella tua azienda riducendo rischi e costi? Contattaci per una consulenza su misura!

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