Nel 2025, lo sviluppo software low-code e no-code sono in rapida ascesa per la digitalizzazione rapida e sostenibile delle aziende, dalle PMI alle multinazionali. Queste piattaforme stanno abbattendo le barriere tecniche, consentendo a manager, analisti e professionisti non IT di partecipare attivamente alla creazione di applicazioni mobile, web app e workflow digitali personalizzati. Ma cosa significano realmente questi termini? Quali sono le opportunità e i limiti per le imprese italiane che vogliono innovare senza dipendere completamente da team di sviluppo tradizionali?
Il low-code è un approccio che consente di sviluppare applicazioni utilizzando interfacce visuali drag-and-drop e modelli predefiniti, lasciando comunque uno spazio per l’inserimento di codice personalizzato quando necessario. È pensato per sviluppatori, power user e IT che vogliono accelerare la delivery senza perdere la possibilità di integrare logiche avanzate.
Il no-code elimina del tutto la necessità di scrivere codice, permettendo anche a chi non ha background tecnico di costruire app, automazioni e dashboard attraverso semplici configurazioni visuali. Questo democratizza l’accesso allo sviluppo e consente ai reparti business (marketing, vendite, HR, logistica) di realizzare soluzioni operative in autonomia.
Caratteristica | Low-code | No-code |
---|---|---|
Target | Sviluppatori, power user | Business user, citizen developer |
Personalizzazione | Elevata (con codice custom) | Limitata a quanto offerto dalla piattaforma |
Tempo di sviluppo | Giorni/settimane | Ore/giorni |
Scalabilità | Alta (soprattutto nelle piattaforme enterprise) | Buona per soluzioni standard, limitata per progetti complessi |
Gestione integrazioni | Avanzata (API, database, sistemi legacy) | Limitata a connettori predefiniti |
I vantaggi per le aziende italiane sono molteplici:
Nel report Gartner 2024, si prevede che entro il 2027 oltre il 75% delle applicazioni enterprise verrà sviluppato (almeno in parte) con strumenti low-code/no-code.
Nel 2025, le piattaforme low-code/no-code sono mature per la produzione e non solo per prototipi:
Queste soluzioni sono adottate ormai anche in settori regolamentati come finance, assicurazioni e sanità, grazie ai progressi su compliance e sicurezza.
Piattaforma | Target | Principali funzionalità | Licenza |
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OutSystems | Enterprise | App complesse, workflow, integrazioni avanzate | Commerciale |
Mendix | Enterprise | Low-code, microservizi, cloud-native | Commerciale |
Appian | Enterprise | Process automation, BPM, AI integrata | Commerciale |
Microsoft Power Apps | Business/Enterprise | App integrate in Office 365, Azure, Power Automate | Commerciale |
Bubble | PMI/startup | No-code web app, API, responsive design | Commerciale |
Webflow | PMI/designer | No-code siti e web app, CMS integrato | Commerciale |
Adalo | PMI/startup | No-code mobile app, prototipazione rapida | Commerciale |
Make (ex Integromat) | Business | Automazione workflow, connettori cloud | Commerciale |
Zapier | Business | Automazione processi, connettori SaaS | Commerciale |
Molte di queste piattaforme stanno integrando funzionalità di AI generativa per assistenza nello sviluppo, generazione di workflow, test e progettazione UI.
Le piattaforme più innovative integrano ormai AI generativa e machine learning per:
Ad esempio, grazie a LLM (Large Language Models), è possibile descrivere a parole l’applicazione desiderata e ottenere prototipi funzionanti in tempo reale, abbattendo ulteriormente le barriere di accesso allo sviluppo.
Un approccio strutturato consente di valorizzare il potenziale del low-code/no-code senza esporsi a rischi relativi a shadow IT o lock-in.
Il prossimo triennio vedrà una progressiva ibridazione tra sviluppo tradizionale e piattaforme visuali: le API, i moduli custom e la possibilità di estendere le piattaforme con codice nativo permetteranno di superare i limiti attuali. La sicurezza e la compliance diventeranno fattori chiave, soprattutto per le app enterprise e in settori regolamentati.
Le aziende che sapranno integrare governance, formazione e partnership affidabili potranno sfruttare al massimo la potenza del low-code/no-code, mantenendo competitività e agilità.
Un gruppo italiano operante nel settore logistico ha implementato una soluzione di gestione documentale e workflow approvativi sfruttando Microsoft Power Apps e Make, integrando il tutto con il proprio ERP legacy. Il progetto, gestito da un team misto IT/business, ha permesso di ridurre del 60% i tempi di gestione delle pratiche e di abbattere drasticamente le richieste al reparto IT, garantendo comunque sicurezza e controllo tramite policy centralizzate.
No: per progetti complessi, la figura dello sviluppatore resterà centrale. Tuttavia, il ruolo evolverà sempre più verso la regia, la governance e l’integrazione di soluzioni ibride.
Le principali piattaforme investono molto in sicurezza, ma è fondamentale verificare sempre la compliance e implementare policy di governance interna.
Low-code e no-code permettono di creare app personalizzate e interfacce su misura, non solo semplici automazioni di task.
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